Precipito nel medesimo sogno
ogni notte, ogni giorno.
‘Non più uomo, ma automa
ricerco scintille di umana esistenza
disposto a invecchiare
disperato di amare.
Io, sfruttato, scartato, gettato
in fondali di alghe
cablato rottame…’
E mi sveglio con te
che angosciata mi scuoti
parlando una lingua che ormai
non so più.