Tutti gli alberi
sussurravano di un tempo
di raccolti abbondanti
e stagioni pluvie
coi loro lenti movimenti ampi
Poi il fruscio si spense
per la sete
e piombò su tutto
una cortina di silenzio
Un uomo saggio
si immolò alla polvere del suolo
intrecciando le sue braccia
ai rami secchi,
le gambe alle radici ormai riarse
Con quell’abbraccio
dove cresceva il nulla
spuntò la foresta degli umani
che imparò a parlare
il linguaggio mite
delle foglie
E allora piovve.