I frustrati
proiettano le colpe con veemenza
per scuotersi di dosso i fallimenti
rimastigli incollati dall’infanzia,
così da travasare l’amarezza.
Gli insicuri
indossano le colpe immeritate
felici di immolarsi in sacrificio,
bevendo bile,
odiando essendo odiati.
I pochi soddisfatti, i realizzati,
eludono ogni lancio tendenzioso,
perciò le colpe tornano al mittente
per giusta punizione
raddoppiate.