Il trapestio insistente e il chiacchiericcio
provenivano da lì, da quella tela,
e io non me li stavo immaginando.
Tentavo di percorrere quel ballatoio in ombra,
che era sempre stato più fresco dello studio.
Pochi passi mi separavano da lui,
dai suoi studenti,
dal mio passato, da me al suo lato
in orgogliosa ammirazione
per farmi irraggiare dal calore del suo fuoco,
per non lasciarlo andare via perduto.
Comunque, è capitato.
E proprio io ho dovuto aprire le finestre
per far uscire le memorie,
troppo pungenti e dolorose per restare.
Però, di tutta la magia, di quei colori,
di quei progetti e sogni, degli odori,
a me è rimasto, come un portale aperto
sulla realtà scomparsa,
IL Quadro!