Un pallone a bordo strada
ridestò nell’uomo anziano
il ragazzo che giocava
Rimpianti, malanni dell’età, tutto azzerato
L’istinto fu immediato:
col piede lo toccò, saggiò il rimbalzo,
ne valutò lo stato e,
a malincuore,
lo abbandonò lì allato
Solo io mi accorsi
che mentre se ne andava
cambiò passo,
portando sulla faccia un‘altra faccia
A far dimenticare
il suo presente,
a cancellare resti e differenze,
fu la sfera dal suo magico Passato,
un luogo in cui nessuno
cresce mai,
un tempo per giocare
mai fischiato.