Nel regno del silenzio,
d’infiniti nomi concentrato,
declina ogni pensiero
e ‘la vitale forza torna indietro’.
L’identità è sospesa
e il personale spazio dedicato
geme del vuoto,
collassa inoccupato.
Disseminati e sparsi in altre vite
ricordi impressi tracciano un passato,
profili soggettivi dell’assente,
mentre egli attende ‘Colui che chiamerà
desiderando’
restituirgli l’estro, l’amor, la vita
l’identità interrotta, il proprio posto.
E nulla in questo modo
sarà perso.