Sposto lo sguardo vicinissimo,
oltre me
Vedo bellezza, precisione, leggi,
i miei limiti di umano
Stupore e umiliazione
per aver creduto d’essere
dell’universo il centro
e avere rovinato così tanto
Avvertire questa precarietà
mi farà bene
Forse distinguerò il fatuo
dal profondo
E questo sarà inizio
Non la fine.